La notte dell’8 settembre, un devastante terremoto di magnitudo 7 ha colpito il Marocco centrale causando più di 2.800 morti e almeno 2.500 feriti in gravissime condizioni. Il sisma ha abbattuto abitazioni, moschee e interi villaggi nelle campagne e sui monti dell’Atlante, colpendo oltre 300.000 persone secondo una stima delle Nazioni Unite. I soccorsi e gli aiuti internazionali si sono subito attivati per recuperare i sopravvissuti e portare acqua e beni di prima necessità alla popolazione, riscontrando difficoltà a raggiungere diverse aree colpite dai danni che sono rimaste isolate.
ISCOS Marche si è attivata per fornire assistenza alle persone sfollate e vulnerabili attivando una raccolta fondi e tramite l’attivazione di progetti in collaborazione con altre organizzazioni sul campo.
L’iniziativa prevede la distribuzione 720 kit igienico-sanitari, compresi di sapone, shampoo, dentifricio, asciugamani, assorbenti igienici, pannolini, detergenti e altri prodotti, ad almeno 450 persone le cui case sono state danneggiate dal sisma. Il progetto include inoltre un supporto psicologico e medico-sanitario in risposta ai traumi subiti ad almeno 100 persone e la fornitura di mobilhome a due famiglie che hanno perso la loro casa a seguito del terremoto.
Il progetto “Sostegno alle popolazioni marocchine colpite dal terremoto” non si è mai fermato. Da dicembre 2023 con i finanziamenti Caritas sui fondi CEI alla rete di partner (ISCOS Marche, CEFA, COPE, Progetto Mondo e OVCI), ISCOS Marche ha offerto supporto alle popolazioni vulnerabili colpite dal terremoto nella provincia di Al Haouz, nel villaggio di Tafza. Ad inizio ottobre la nostra operatrice Michela Glorio si è recata sul campo insieme allo staff locale Paola Bordi e Mehdi Mekboul, accolta dal Presidente dell’Associazione locale Tafza, Hassan Ait Dahman.
Rispetto agli ultimi aggiornamenti sull’avanzamento del progetto del mese di luglio che coprivano il periodo tra gennaio e giugno, si aggiungono i risultati dei mesi di luglio e agosto segnalati dal rapporto finale. Alle famiglie in difficoltà precedentemente identificate nel villaggio di Tafza e in quelli vicini (più di 100) sono stati distribuiti 180 kit alimentari e igienico-sanitari, per un totale di 820 kits distribuiti nei mesi da gennaio ad agosto 2024.
Questa azione è stata realizzata in stretta collaborazione con le autorità locali di Ourika, che si sono mobilitate per la gestione dell’ordine e della sicurezza dei beneficiari durante lo svolgimento delle operazioni, e dei membri dell’associazione locale di Tafza, che ha sensibilizzato i giovani del villaggio a partecipare mettendosi al servizio della propria comunità. Il 4 settembre 2024 è avvenuta inoltre l’installazione della mobilhome, arredata ed ultimata poi il 10 settembre (sei giorni dopo). La riqualificazione della mobilhome è stata essenziale per adattarla al contesto culturale e soprattutto per rimediare al suo design che potrebbe impattare negativamente sulla salute psicologica degli abitanti del villaggio. Il rapporto segnala che la visione del design in lastre di metallo può far rivivere il trauma agli abitanti, causandogli attacchi di panico e paura, in quanto rappresenta un ricordo permanente delle difficoltà vissute al momento del terremoto. Pertanto, vi si è posto rimedio, a favore delle condizioni psicologiche degli abitanti.
In merito all’ostacolo della mancanza di autorizzazione ufficiale da parte del Dipartimento regionale del Ministero della salute segnalato nel rapporto di luglio, nei mesi successivi si sono effettuate delle sessioni individuali di consulenza e/o follow-up medico, di cui ha beneficiato un gruppo di 42 persone colpite dal sisma, tra donne incinte, donne anziane e bambini. Inoltre, 61 persone sono state accompagnate nella riabilitazione post-terremoto attraverso 4 sessioni di gruppo di supporto psicologico e coaching.
Infine, si è provveduto al sostentamento del nuovo anno scolastico tramite la distribuzione di 275 sedie e 150 kit scolastici, migliorando così le condizioni di apprendimento dei bambini.
Il villaggio di Tafza già era stato fulcro di uno specifico progetto ISCOS pensato per incrementare la promozione del turismo e dell’artigianato locale, a beneficio di tutta la comunità. La “Strada dei Maestri”, pavimentata nell’ambito di quel progetto, esiste ancora nonostante il terremoto e, nei suoi pressi, è stata posta la mobilhome a uso dell’Associazione locale Tafza come spazio comunitario. Come ISCOS Marche, ribadiamo la nostra dedizione per offrire supporto alle popolazioni colpite dal devastante terremoto del settembre 2023, con l’impegno a proseguire con le attività.
Iscos Marche siamo una ODV di cooperazione allo sviluppo presenti attualmente in in Marocco, Etiopia, Senegal Eritrea e Albania