Segnaliamo da Balcani Cooperazione l’articolo di Matteo Vittuari
Normative nazionali e progetti di cooperazione regionale e internazionale hanno creato le condizioni per lo sviluppo dell’agricoltura biologica in Albania.
Nel Sud Est europeo i numeri del biologico sono ancora poco significativi. Se la Croazia presenta un settore che inizia ad esprimere valori consistenti, gli altri paesi presentano invece un deciso ritardo. A livello regionale (Albania, Bosnia Erzegovina, Croazia, Kosovo, Macedonia, Montenegro e Serbia) un aspetto significativo è rappresentato dalla crescita a due velocità di due dei principali elementi: produttori e superficie dedicata. I produttori, che ora contano meno di 700 unità, crescono lentamente; la superficie dedicata, che ha raggiunto 1,7 milioni di ettari, ha invece avuto una crescita esponenziale. Va detto che per quanto riguarda la superficie la crescita è stata trainata (e gonfiata) dall’inclusione delle aree destinate al pascolo e alla raccolta dei frutti di bosco.
Dopo il focus sulla Serbia, BalcaniCooperazione propone un approfondimento sull’Albania attraverso un’intervista ad Endrit Kullaj, ricercatore all’Università Agricola di Tirana e direttore di Sonnentor Shpk, una società impegnata nella produzione e nella raccolta di erbe aromatiche e medicinali per conto di Sonnentor GmbH Austria, tra i leader mondiali del settore.
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