Saverio La Ruina porta in scena una tragedia rimossa dai libri di storia: quella degli italiani d’Albania
Esiste una tragedia sconosciuta ai più, rimossa dai libri di storia, consumata fino a qualche giorno fa a pochi chilometri dalle nostre case. Migliaia di soldati e civili, figli di tecnici italiani impegnati nella ricostruzione dell’Albania alla fine della seconda guerra mondiale, rimasero lì intrappolati con l’avvento del regime dittatoriale. Molti sposano donne albanesi dalle quali hanno figli. Con l’accusa di attività sovversiva ai danni del regime, per la maggior parte vengono condannati e poi rimpatriati in Italia. Donne e bambini vengono trattenuti e internati in campi di prigionia, con la sola colpa di essere mogli e figli di italiani. Vivono in alloggi circondati da filo spinato, controllati dalla polizia segreta del regime, sottoposti a interrogatori, appelli quotidiani, lavori forzati e torture. In quei campi di prigionia rimangono quarant’anni, dimenticati.