La crescita economica da sola non basta, bisogna fare di più per ridurre le disuguaglianze e garantire uno sviluppo “inclusivo”: è il filo rosso che attraversa un rapporto sulle economie sub-sahariane diffuso oggi dall’Africa Progress Panel, comitato di esperti guidato dall’ex segretario generale dell’Onu Kofi Annan.
Il punto di partenza dello studio è che l’ultimo decennio è stato caratterizzato da una forte crescita della produzione africana nonostante il rallentamento globale cominciato tra il 2007 e il 2008. E che la tendenza positiva proseguirà anche quest’anno, con un incremento previsto del 5,5%.
Secondo i membri dell’Africa Progress Panel, però, restano le zone d’ombra. “Bisogna chiedersi – sottolinea Annan – perché tutta questa crescita abbia contribuito così poco a far uscire le popolazioni da una condizione di povertà e perché così tante ricchezze dell’Africa vanno perdute a causa della corruzione e di attività affaristiche senza scrupoli”.
Sezioni specifiche del rapporto sono dedicate al contrabbando del legname e alla pesca illegale. Ai soli paesi Africa occidentale questi due fenomeno costano rispettivamente un miliardo e 300 milioni e 17 miliardi di dollari l’anno.
L’Africa Progress Panel è un organismo internazionale composto da dieci membri. Il suo ultimo rapporto è stato presentato il 9 maggio nella capitale nigeriana Abuja, in occasione del Forum economico mondiale dedicato all’area sub-sahariana.
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Africa Progress Report 2014 – Africa Progress Panel. (segnalato da MISNA)