Il processo al presidente della confederazione Zimbabwe Congress of Trade Unions (ZCTU) Lovemore Matombo e al segretario generale Wllington Chibebe, previsto per ieri, è stato rinviato di una settimana.
I due leader sindacali, accusati di “comunicare falsità” e “incitare il pubblico alla rivolta contro il governo”, si sono presentati davanti al tribunale di Harare solo per scoprire che il magistrato e il pubblico ministero erano assenti. Dopo diverse ore di attesa, un altro magistrato ha preso l’incarico e rinviato l’udienza al 30 giugno. Gli affiliati ITUC in sud Africa e in molte altre nazioni hanno protestato presso le ambasciate dello Zimbabwe per il processo di Matombo e Chibebe, mentre la crisi si aggrava e il candidato del MDC Morgan Tsvangirai si è ritirato dal ballottaggio.
Il MDC ha citato una campagna di violenza e terrore da parte dei militari e della milizia di Mugabe. Secondo MDC, 3.000 basi della milizia sono state realizzate nel paese per fermare la campagna del partito di opposizione con violenze e intimidazioni, sono state negate le apparizioni sui media. Si crede che 200.000 persone siano state costrette a fuggire per le ultime violenze, e che circa 2.000 membri del MDC siano attualmente in carcere.
Citando dozzine di omicidi politici, i membri del consiglio generale di ZCTU hanno dichiarato al termine dell’incontro che il livello di violenza è “di proporzioni allarmanti se non catastrofiche” e che ZCTU non accetterà i risultati di un’elezione scorretta.
vi ricordiamo la campagna in corso per lo Zimbabwe
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I sindacalisti che volevano partecipare alla manifestazione del Primo Maggio a Istanbul il 1 maggio 2008 sono stati violentemente attaccati dai gruppi anti sommossa della polizia turca. Ufficialmente, 530 dimostranti sono stati arrestati e 38 persone ferite, ma ITUC, che condanna fortemente l’uso di violenza eccessiva, crede che i numeri siano più alti.
Le autorità hanno vietato la manifestazione non appena la Confederation of Progressive Trade Unions of Turkey (DISK, affiliata di ITUC), la Confederation of Turkish Trade Unions (TÜRK-IS), e la Confederation of Public Employees’ Trade Unions (KESK) hanno dichiarato che si sarebbe tenuta nella piazza Taksim, tristemente nota per gli eventi del 1977, quando persone armate non identificate aprirono il fuoco contro i lavoratori, uccidendone 37.
La polizia ha dichiarato che avrebbe usato “violenza proporzionale” se i sindacati avessero tenuto la manifestazione, e in effetti la polizia ha agito violentemente. La polizia di Istanbul, rinforzata da squadre di altre città, ha attaccato le persone che si stavano riunendo di fronte alla sede del DISK con lacrimogeni, colpendo e ferendone altre, e arrestando i capi di DISK e KESK dopo averli malmenati.
“Ogni tipo di violenza è totalmente inaccettabile, proporzionale o no”, ha dichiarato Guy Ryder, segretario generale di ITUC, “La quantità di forza e violenza usata dalla polizia anti sommossa per contrastare la manifestazione è completamente non proporzionata e inammissibile. Ogni lavoratore nel mondo ha il diritto di dimostrare il Primo Maggio.”
In una lettera spedita alle autorità, ITUC ha fatto appello al Primo Ministro Tayyip Erdogan per assicurare che la Turchia aderisca ai principi della Libertà di Associazione e dei diritti sindacali di base come esposto nelle convenzioni fondamentali OIL, delle quali la Turchia è firmataria.
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Si è aperto ieri a Katibougou, in Mali il VII Forum dei Popoli che riunirà diverse centinaia di rappresentanti della società civile africana e internazionale.
Il summit fa da controvertice al G8, iniziato ieri.
“Qui a Katibougou ci possiamo riunire liberamente all’aria aperta; quelli del G8 sono chiusi con migliaia di guardie del corpo… è perché non sono in pace con le loro coscienze”, dice Barry Aminata Touré che, a capo della ‘Coalizione per l’Alternativa al debito e per lo sviluppo’ (Cad-Mali), presiede anche il comitato organizzatore del controvertice. “La giustizia sociale è un passaggio obbligato e inevitabile per assicurare una presa di coscienza duratura e definitiva delle problematiche dello sviluppo nel mondo. Daremo spazio ai contadini africani, alle donne, ai giovani. Non lasceremo il nostro destino nelle mani dei paesi ricchi” ed aggiunge: “I governi dei G8, paesi fortemente industrializzati, sono i primi responsabili della crisi alimentare e dei mutamenti climatici da surriscaldamento del pianeta”. Tra i principali argomenti in agenda a Katibougou, l’annullamento del debito estero, l’istruzione, lo sviluppo agricolo e l’industrializzazione in Africa, i conflitti per la terra e l’acqua, la cooperazione allo sviluppo, i diritti sociali, economici e culturali, i leader africani e i loro popoli.
fonti: Misna, NDTV , New Vision,
foto Breitbart