• Mar 11, 2024
  • 2 minutes

Ieri tre blocchi commerciali africani hanno deciso di creare una zona di libero commercio che comprende 26 nazioni e di realizzare progetti infrastrutturali ed energetici comuni.
La zona aiuterà l’accesso al mercato all’interno degli enti regionali africani con un prodotto interno lordo stimato a 624 milioni di dollari.
Molte nazione appartengono a gruppi contrapposti.
Yoweri Museveni, presidente dell’Uganda, ha dichiarato che “il più grande nemico per l’Africa, la più grande fonte di debolezza è stata la mancanza di unità e il basso livello dell’integrazione politica ed economica. I mercati più grandi sono uno strumento strategico per liberare le persone dalla povertà”
All’incontro erano presenti i capi di stato che presiedono il Common Market for Eastern and Southern Africa (COMESA), l’East African Community (EAC) e il South African Development Community (SADC).

Gli analisti dichiarano che il continente deve ancora sfruttare pienamente il commercio intra-regionale come via per lo sviluppo.
Il comunicato finale della riunione stabilisce che lo scopo finale sarà la creazione di una singola unione doganale.
Il presidente del Ruanda Paul Kagame ha detto che i blocchi dovranno alleggerire l’impatto dell’integrazione sulle economie più piccole.
I delegati hanno anche dichiarato che unendosi potranno meglio difendere i propri interessi nel negoziare gli Economic Partnership Agreements (EPAs) con l’Unione Europea per sostituire le trattative commerciali preferenziali, che scadono alla fine di quest’anno.
Erastus Mwencha, presidente della Commissione dell’Unione Africana, ha dichiarato che “le negoziazioni sugli accordi commerciali rischiano di indebolire l’Africa e potranno balcanizzare il continente”.
La zona commerciale includerà Angola, Botswana, Burundi, Comoros, Gibuti, la Repubblica Democratica del Congo, Egitto, Eritrea, Etiopia, Kenya, Lesotho, Libia, Madagascar, Malawi, Mauritius, Mozambico, Namibia, Ruanda, Seychelles, Swaziland, Sud Africa, Sudan, Tanzania, Uganda, Zambia e Zimbabwe.

Fonte: Jack Kimball, Reuters

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Ad Ancona dal 30 agosto al 7 settembre il Festival Internazionale Adriatico Mediterraneo vede 100 artisti in 9 giorni, dalle 18 alle 24 (3 eventi a sera), protagonisti di 40 spettacoli invadere 14 tra i luoghi più suggestivi della città, porta d’Oriente, capoluogo delle Marche, da poco nominata sede permanente del Segretariato dell’Adriatico.
Dalla Chiesa del Gesù alla Mole Vanvitelliana, dall’Arco di Traiano al Teatro delle Muse, dalla Sinagoga al porto, musica, poesia, arte, cinema e originali appuntamenti in esclusiva per il festival con artisti provenienti dall’area del bacino Adriatico Mediterraneo: dalla Croazia, al Marocco, dalla Spagna ad Israele, disegnano nuovi scenari di integrazione e coesione.

Produzioni ed eventi culturali progettati per il festival, come l’anteprima assoluta del film Alma, che inaugura il 30 agosto alla Mole Vanvitelliana il programma della manifestazione; storia vera di un equipaggio russo abbandonato al suo destino ed adottato dalla gente del porto di Ancona con la regia di Max Volponi.
Il 31 agosto sempre alla Mole Vavitelliana dedicato ai Balcani sarà il concerto di Massimo Zamboni (ex CCCP-CSI), che partecipa anche alla presentazione del film Il tuffo della rondine di Stefano Savona che racconta della città di Mostar e del concerto che lì tennero dieci anni fa i CSI.
Il 1 settembre David Riondino dà voce in un’altra produzione ad hoc per il festival sotto l’egida dell’Associazione Adriatico Mediterraneo e del Teatro Stabile delle Marche: con la lettura teatral-musicale del poema La Rosa di Franco Scataglini (tra le voci più belle del ‘900 di origine anconetana) con musiche originali di Giovanni Seneca.


Tra le esclusive nazionali la notte dedicata alle donne con Il canto di Lilith
che mescola artiste provenienti da Algeria, Marocco, Sudan, Madagascar, Spagna e Italia.
Saranno presenti Nicola Piovani, Rami Fortis, Eugenio Bennato, Massimo Zamboni, David Riondino, Massimo Carlotto e una mostra, “Cartoline dalla Serbia” a cui partecipa Aleksandar Zograf.

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  • 11 Marzo 2024
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Riportiamo da Misna:
“Promuovere i benefici di praticare i valori e i principi umani del rispetto, della gentilezza, dell’allegria, dell’onestà e della solidarietà”: secondo il vice-presidente Lenin Moreno, è l’obiettivo della ‘Giornata nazionale dell’allegria e della solidarietà’, istituita annualmente per l’ultimo venerdì di Ottobre. In una cerimonia al Palazzo di Carondelet di Quito, sede della presidenza, Moreno, colpito da tetraplegia, ha incoraggiato gli ecuadoriani “a sfruttare i miracoli quotidiani che ci offre la vita, come il sorriso che è il migliore analgesico, rafforza il sistema immunitario e cura anche alcune malattie”; il buon umore, ha aggiunto, “è una parte esenziale dell’essere umano, un fattore per ottenere l’armonia”. L’iniziativa, sancita in un decreto, punta a migliorare le relazioni interpersonali creando occasioni di incontro e interscambio culturali; prevede anche un ‘programma permanente di formazione sui valori umani’ diretto in particolare agli amministratori statali.

  • 11 Marzo 2024
  • 2 minutes

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