• Apr 26, 2008
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Grazie a questo progetto, se i bambini non vanno o smettono di andare a scuola, gli insegnanti vanno a casa loro e ne discutono le ragioni con i genitori. In Albania, dove oltre 40.000 bambini lavorano invece che andare a scuola, un progetto di due sindacati degli insegnanti (FSASH and SPASH) ha dimostrato come evidenziando l’importanza dell’educazione si possano ottenere risultati concreti. I membri dei due sindacati hanno capito che il loro lavoro non si limita all’insegnamento e che hanno anche delle responsabilità verso i bambini non scolarizzati. Cercano di trovare delle soluzioni insieme ai genitori, di convincerli dell’importanza vitale della scuola per il futuro del bambino e della famiglia. L’autorità morale degli insegnanti all’interno della comunità generalmente aiuta nel convincere i genitori. Oltre 2.400 bambini, inclusi molti della comunità Rom, sono tornati a scuola o sono stati salvati dall’esclusione grazie a questo progetto sindacale.
L’intero movimento sindacale albanese guarda al successo di questo progetto come esempio nell’impegno contro il lavoro minorile. Durante una tavola rotonda il 26 aprile 2008 a Tirana, diversi sindacati hanno lanciato un appello per lotta al lavoro minorile nelle aziende manifatturiere per l’esportazione (tra cui diverse aziende italiane).
Il problema è nel settore abbigliamento e calzature, dove le aziende subappaltano parte della produzione a lavoratori a cottimo, alcuni dei quali usano i bambini, rendendo loro difficile andare a scuola. I prezzi indecenti imposti dagli acquirenti internazionali alle aziende albanesi spiegano in parte questo sfruttamento e il bisogno dell’azione sindacale internazionale. Ad esempio, un paio di sandali venduto in Italia a 35 euro viene pagato in fabbrica 3,20 euro.

Iscos Marche è presente in Albania con un progetto di sostegno ai sindacati.

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