• Mar 11, 2024
  • 3 minutes

Dalla denuncia, che rischia sempre il vittimismo, al racconto delle storie, dalle storie alla Storia con la esse maiuscola; se una volta si emigrava per povertà e per sostenere la famiglia oggi lo si fa per “cercare se stessi”; una richiesta di libertà a cui si è risposto coi tiratori scelti e i proiettili dei tank. Intervista a Gabriele del Grande.
 
Ga­brie­le del Gran­de è il crea­to­re del blog fortresseurope.blogspot.com che da an­ni tie­ne me­mo­ria del­le vit­ti­me del Me­di­ter­ra­neo ed è or­mai un pun­to di ri­fe­ri­men­to per chi si oc­cu­pa di mi­gra­zio­ni. Ha pub­bli­ca­to tra gli al­tri Ma­ma­dou va a mo­ri­re e il Ma­re di Mez­zo In­fi­ni­to Edi­zio­ni.
Com’è na­to il blog For­tress Eu­ro­pe?
Ero a Ro­ma, do­ve fa­ce­vo un cor­so di gior­na­li­smo, e nel­la fa­se ini­zia­le di pre­ca­ria­to to­ta­le in cui bus­si a tut­te le por­te, ho scrit­to un pez­zo sui nau­fra­gi nel ca­na­le di Si­ci­lia, sen­za gran­di aspet­ta­ti­ve, sem­pli­ce­men­te per ven­de­re una no­ti­zia. Mi re­si con­to che non c’era­no sta­ti­sti­che, non c’era­no da­ti ge­ne­ra­li, co­sì mi mi­si a cer­ca­re e mi ac­cor­si che le no­ti­zie do­cu­men­ta­te dei nau­fra­gi era­no ve­ra­men­te tan­te. Ho pas­sa­to all’ini­zio set­ti­ma­ne e set­ti­ma­ne a fa­re no­io­sis­si­me ri­cer­che an­no per an­no, si­to per si­to nei va­ri ar­chi­vi dei gior­na­li, del­le ri­vi­ste, ten­tan­do di rac­co­glie­re que­sti da­ti e com­pi­lan­do que­sta ta­bel­li­na in word che non fi­ni­va più… Co­sì tut­to è na­to dal­la ne­ces­si­tà di uno spa­zio do­ve con­di­vi­de­re que­ste in­for­ma­zio­ni. La fru­stra­zio­ne di pub­bli­ca­re un ar­ti­co­lo su un’agen­zia stam­pa è che do­po do­di­ci ore è co­me se non l’aves­si mai fat­to, non ri­ma­ne nien­te, scom­pa­re dal­la re­te. Co­sì de­ci­si di crea­re un blog, il mo­do più ve­lo­ce, più fa­ci­le ed eco­no­mi­co per con­di­vi­de­re que­ste in­for­ma­zio­ni on­li­ne. Era il gen­na­io 2006.
viaLe interviste di Una Città: BRUCIARE LA FRONTIERA.

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Abu Dhabi — HM King Mohammed VI, accompanied by HRH Prince Moulay Rachid, left on Tuesday Abu Dhabi, heading for Kuwait at the end of an official working visit in the United Arab Emirates (UAE). Kuwait is the last leg of the royal tour which took the sovereign to Saudi Arabia, Jordan, Qatar and the UAE. At the Abu Dhabi international airport, HM the King, accompanied by HRH Prince Moulay Rachid, reviewed a detachment of the guard of honor and was greeted by vice-president, Prime minister and Emir of Dubai, HH Sheikh Mohammed Bin Rashid Al-Maktoum, and Crown of prince of Abu Dhabi and Deputy Supreme Commander of armed forces, HH Sheikh Mohammed Bin Zayed Al Nahyan. The Sovereign was also greeted by their highnesses the Sheikhs, several members of the Emirati government and other high-ranking figures. HM the King was also greeted by Morocco’s ambassador in Abu Dhabi Mohamed Ait Ouali, and members of the Moroccan diplomatic mission. During this visit, HM the King met with HH Sheikh Mohammed Bin Rashid Al-Maktoum, in the presence of HH Sheikh Mohammed Bin Zayed Al Nahyan and HRH Prince Moulay Rachid. Emirates’ vice-president offered, on the same occasion, in the name of the Emirati head of State HH Sheikh Khalifa bin Zayed al Nahyane, an official dinner in honor of His Majesty the King. (Allafrika.com) On Monday evening, the two countries’ delegations held a large meeting at the levels of advisors and ministers to examine prospects of bilateral cooperation in the light of the partnership concluded between the GCC and Morocco. HM the King is accompanied, during this visit, by the sovereign’s advisors Omar Azzimane, Zoulikha Nasri, Fouad Ali Al Himma and Yasser Znagui, as well as Foreign Minister Saad El Dine Otmani, Minister of Economy and Finance Nizar Baraka, Minister of Agriculture and Fisheries Aziz Akhannouch, Minister of Equipment and Transport Aziz Rebbah, Minister of Health Houcine El Ouardi, Minister of Energy Fouad Douiri.

  • 11 Marzo 2024
  • 3 minutes
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Autore Guardi Jolanda; Vanzan Anna Prezzo Sconto 15% € 10,20 (Prezzo di copertina € 12,00 Risparmio € 1,80) Dati 2012, 206 p., ill., brossura Editore Ediesse (collana Sessismoerazzismo) L’immagine che l’Occidente ha della cultura musulmana è quella, tra l’altro, di una cultura omofobica e avversa alle sfumature di genere. C’è chi ritiene che l’omosessualità, intesa come rapporto paritario, non sarebbe esistita nel mondo musulmano fino all’incontro con la modernità occidentale; chi predica invece che l’omosessualità sia sempre stata diffusa nelle società musulmane a causa della segregazione tra i sessi, rivelando il proprio insito razzismo perché la riduce al mero atto sessuale e a una forzata necessità. C’è chi considera “tutto ciò che altera l’ordine del mondo” un grave “disordine, fonte di male e, fondamentalmente, anarchia”. Meglio allora la transessualità intesa come cambiamento di sesso che il travestitismo; meglio maschie barbe che il volto sbarbato; meglio imputare l’omosessualità alla “decadente” cultura occidentale, e rinnegare in tal modo la sua matrice autoctona. In realtà, la storia dell’omosessualità nelle società musulmane è complessa e articolata, e presenta sostanziali variazioni nel tempo e nelle realtà socio-geografiche e una vasta gamma di atteggiamenti tra i musulmani stessi. Il presente libro offre una panoramica ampia ed esaustiva, spesso dissacrante e provocatoria, del rapporto omosessualità-islam. Partendo dall’analisi dei testi sacri musulmani (Corano e hadith), il volume affronta l’argomento con un’analisi condotta in prospettiva teorica, storico-sociale e letterario-artistica, con rigore linguistico nell’uso o nella traduzione di termini arabi e persiani. Acquista il libro su IBS

  • 11 Marzo 2024
  • 3 minutes

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