“Abbiamo espresso solidarietà ai milioni di persone colpite dal tifone Haiyan, e a tutte le vittime del clima.
Questa solidarietà ci impone di dire la verita sulla conferenza sul clima di Varsavia.
Doveva essere un passo importante verso la transizione ad un futuro sostenibile, ma rischia di produrre il nulla.
La conferenza si preoccupa degli interessi delle industrie delle energie più inquinanti, e non dei cittadini del mondo: ha ospitato un summit su “Carbone e Clima”; è sponsorizzata dai più grandi inquinatori del pianeta; e la presidenza è ostaggio dell’industria del carbone e del fracking.
Quando il Giappone ha annunciato di voler seguire il Canada nel rimangiarsi gli impegni presi, e l’Australia ha dato diversi segnali di disinteresse, l’integrità della conferenza è stata ulteriormente minacciata.
I paesi ricchi sono venuti a questa conferenza senza niente da offrire. I paesi poveri lottano per dare un minimo di sopravvivenza ai propri abitanti.
Le organizzazioni e i movimenti che rappresentano le persone di ogni angolo della Terra hanno deciso che il miglior uso del proprio tempo è di abbandonare volontariamente la conferenza di Varsavia.
Ci dedicheremo a mobilitare le persone per fare pressioni ai governi per serie azioni di prevenzione. Lavoreremo per trasformare i nostri sistemi energetici e di produzione del cibo a livello nazionale e globale, per creare un’economia verde, con lavori dignitosi per tutti.
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