Sin dal 2010, in collaborazione con il Ministero Affari Esteri e con l’Iniziativa Adriatico Ionica, la Regione Marche ha attivato una serie di azioni per sensibilizzare le istituzioni europee al riconoscimento ufficiale della Macroregione Adriatico-Ionica.
Nel marzo 2011, la Commissione Cooperazione Territoriale del Comitato delle Regioni (COTER) ha affidato alle Marche la redazione del Parere sulla “Cooperazione Territoriale nel Bacino del Mediterraneo, attraverso la Macroregione Adriatico-Ionica”. Il percorso di approvazione del Parere si è concluso positivamente, ad opera del Consiglio d’Europa, nel dicembre 2012.
Nel gennaio 2013 è stato formato l’Intergruppo Adriatico-Ionico del Comitato delle Regioni d’Europa, composto da tutti i gruppi politici presenti nel Parlamento europeo, guidato dal presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca.
Il Consiglio Europeo è ora in attesa della presentazione da parte della Commissione di una nuova Strategia UE per la Regione adriatico-ionica (EUSAIR) prima della fine del 2014. La Strategia marittima per il Mare Adriatico e il Mar Ionio, adottata dalla Commissione il 30 novembre 2012, è una delle (principali) componenti di questa più ampia strategia macro-regionale per la Regione adriatico-ionica, che coprirà anche l’hinterland. E’ stato pubblicato un discussion paper su questa strategia, che fa da base per la preparazione del piano.
Dopo ampie consultazioni con gli stakeholder, analisi di dati tecnici e preparazione di una valutazione dell’impatto – da concludersi entro il 2013 – la Commissione adotterà nel primo semestre 2014 una bozza di comunicazione corredata da un Piano di azione.
Questa bozza sarà proposta al Consiglio Europeo per l’adozione nel secondo semestre 2014 (in coincidenza con la Presidenza italiana dell’Unione Europea), al fine di poter fruire degli interventi finanziari previsti dalla nuova programmazione europea 2014-2020.
La Strategia UE per la Regione adriatico-ionica (EUSAIR) si focalizza su aree di interesse reciproco (macro) regionale con un’alta rilevanza per i paesi adriatici e ionici. I principali obiettivi ed aree di priorità del Piano di Azione sono rappresentati da aspirazioni condivise e soluzioni da adottare a sfide comuni.
La strategia è strutturata intorno a 4 pilastri tematici. Per sviluppare il piano di azione sono stati istituiti 4 gruppi di lavoro (uno per pilastro), ognuno dei quali guidato da uno stato membro dell’UE in collaborazione con un paese non membro. Ciascun gruppo di lavoro deve coinvolgere i rappresentanti di tutti gli 8 paesi partecipanti. A partire da luglio e sino a dicembre 2013, i gruppi di lavoro incontreranno gli stakeholder dei Paesi della Macroregione per raccogliere osservazioni, integrazioni e proposte.
La CISL ha avviato un lavoro di analisi e proposta a livello nazionale che coinvolge le strutture sindacali regionali interessate dall’iniziativa.
Promozione della crescita economica sostenibile, della creazione di lavoro e opportunità di business dai settori economici “blu” (come acquacoltura, pesca, biotecnologie blu, servizi marini e marittimi, ecc.).
Collegare la macro-regione e ridurre la lontananza delle comunità insulari e rurali migliorando il governo dei corridoi nell’hinterland e marittimi e l’interoperabilità di tutte le modalità di trasporto.
Migliorare la qualità dell’ambiente degli ecosistemi regionali e preservarne la biodiversità.
Migliorare la forza di attrazione turistica della regione supportando lo sviluppo sostenibile del turismo nell’entroterra, costiero e marittimo, riducendo la richiesta di stagionalità, limitando le aree occupate e promuovendo un brand regionale comune.
Inoltre, Ricerca & Innovazione e Capacity Building rappresentano due aspetti trasversali di ogni pilastro.Il raggiungimento dell’obiettivo generale richiede inoltre: semplificazione e standardizzazione amministrativa, miglioramento della governance, necessità di competenze, ricerca, sviluppo e innovazione, modelli (compresi quelli marittimi), tecnologie a basso utilizzo di carbone, infrastrutture intelligenti e a prova di cambiamento climatico, forza lavoro qualificata e mobile.
In attesa del piano d’azione, la CISL Marche sottolinea e sostiene alcune tra le priorità ed azioni individuate dalle istituzioni competenti per la Macroregione. In particolare:
a. Rafforzare e qualificare l’inserimento lavorativo dei migranti
b. Migliorare l’efficacia e la qualità dei servizi per il lavoro
c. Favorire l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro
a. Facilitare l’accesso ai servizi da parte della popolazione Rom e migliorare l’inclusione sociale attiva e la partecipazione istituzionale
a. Migliorare l’offerta formativa ed educativa per agevolare la mobilità, l’inserimento/reinserimento lavorativo ed accrescere le competenze dei lavoratori
b. Elevare i livelli di competenze, di partecipazione e di successo formativo nell’istruzione universitaria e/o equivalente
c. Accrescere la pertinenza dei programmi di istruzione superiore rispetto alle esigenze del mondo del lavoro
b. Tutelare e promuovere gli asset culturali
c. Potenziare il servizio ferroviario e aumentare la competitività di porti e aeroporti
d. Sostenere progetti di promozione dell’export in grado di creare reti di imprese
e. Sostenere il settore della pesca
La CISL Marche ritiene inoltre necessario che lo sviluppo della Macroregione si basi sul rispetto delle persone, delle famiglie, delle comunità locali, a partire dall’obiettivo del lavoro dignitoso. In particolare considera necessario:
a. Sostenere la creazione di posti di lavoro stabili e a lungo termine
b. Favorire il riconoscimento reciproco dei titoli di studio e professionali in tutti gli stati della Macroregione
a. Individuare e perseguire obiettivi di tutela sociale, sanitaria e previdenziale per tutti i lavoratori della Macroregione
b. Favorire la sottoscrizione di accordi tra istituti di previdenza per il riconoscimento dei contributi previdenziali versati in paese diverso da quello di origine
a. Costituire un Forum delle Organizzazioni sociali dei paesi interessati
a. Contrastare il lavoro nero e garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro
b. Garantire la trasparenza degli appalti pubblici
c. Promuovere la responsabilità sociale delle imprese