Un kit per purificare l’acqua inserito dall’Onu fra le dieci migliori idee sostenibili nel 2010 è alla base del progetto Solwa (SoLarWater). Paolo Franceschetti, 29 anni, dottorando in scienze ambientali a Venezia, ha avuto l’idea sette anni fa: durante l’Erasmus in Olanda ha studiato la tecnologia delle serre (“greenhouse technology”) durante il dottorato alla Ca’ Foscari ha raffinato il sistema, nel gennaio 2012 ha avviato una spin off di cinque persone.
Alla base dell’idea c’è il lifestyle Ikea: il risultato dovrebbe essere uno scatolone che arriverà a casa da montare con le istruzioni e da collegare a una presa d’acqua. Dentro ci sarà una vasca in cui immettere acqua inquinata coperta da un pannello termico, grazie alla luce del sole l’acqua si fa evaporare e ricondensare: obiettivo far produrre a ogni famiglia acqua potabile con un kit da poche centinaia di euro.
«Si prevede di arrivare ai test a Barcellona all’inizio del prossimo anno – racconta Franceschetti -. Si calcola un risparmio consistente considerando che un impianto di desalinizzazione costa tra i 5 e i 6 miliardi».
La spinoff con sede a Venezia ha avuto diversi contatti con Ong, ha un brevetto e già realizzato degli impianti in Burkina Faso, Perù e nella Valle del Giordano (territori palestinesi).
Un kit «Ikea» per l’acqua potabile.