• Mar 11, 2024
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Segnaliamo la Campagna promossa dall’Ituc(Confederazione internazionale dei sindacati) per la ratifica della Convenzione internazionale dei lavoratori domestici approvata lo scorso 16 giugno a Ginevra dall’Ilo, l’Organizzazione internazionale del lavoro.
E’ finalizzata a promuovere un lavoro domestico dignitoso soprattutto in quei Paesi in cui non sono presenti forme di tutela, possibilità di vedere riconosciuti i propri diritti come lavoratori, possibilità di creare o aderire a forme sindacali.
«Porre fine alla moderna schiavitù. Ci sono più di 100 milioni di lavoratori, in tutto il mondo, che lavorano nelle case altrui. I lavoratori domestici puliscono, cucinano, fanno il bucato, si prendono cura di bambini e anziani, e molto altro ancora. Il loro lavoro è sottostimato, sottopagato, invisibile, non riconosciuto e non rispettato. La maggior parte dei lavoratori domestici sono donne (82%), molte delle quali migranti o minorenni.
In molti paesi i lavoratori domestici sono esclusi dalla legislazione in materia di lavoro e dai programmi di tutela sociale. A molti è negato il diritto, a livello sia legislativo che pratico, di formare o aderire a un sindacato. Di conseguenza, maltrattamenti, sfruttamento, violenze e abusi sessuali sono frequenti e spesso restano impuniti.
A giugno 2011 l’Ilo, l’organismo che, all’interno delle Nazioni Unite, si occupa di lavoro, ha adottato la Convenzione 189 (C189) e la Raccomandazione 201 (R201) sul Lavoro Domestico. La Convenzione 189 riconosce il diritto dei lavoratori domestici di aderire e formare sindacati, diritto ancora negato in molti paesi. Essa tutela inoltre il diritto ad un salario minimo nei paesi dove esso è già vigente, e promuove l’assegnazione di uno stipendio mensile e l’accesso alla previdenza sociale, compresa la maternità. La Convenzione prevede che i lavoratori domestici possano usufruire di un giorno libero a settimana, e regola le ore di lavoro. Sostanzialmente, la convenzione garantisce che i lavoratori domestici siano trattati come ogni altro lavoratore garantito dalla legislazione lavorativa. La Convenzione entrerà in vigore quando sarà ratificata da almeno due paesi. L’Ituc ha lanciato la campagna mondiale “12 by 12” per ottenere che 12 paesi ratifichino la Convenzione 189 entro la fine del 2012».
Sebbene la campagna miri ad un’azione di mobilitazione in tutto il mondo, verrà data particolare attenzione all’Unione Europea e ai seguenti paesi:

  • Brasile
  • Perù
  • Repubblica Dominicana
  • Paraguay
  • Sud Africa
  • Senegal
  • Kenya
  • Filippine
  • Indonesia
  • India
  • Unione Europea
  • Arabia Saudita.

La campagna dell’Ituc “12 by 12” è organizzata in cooperazione con altre organizzazioni internazionali, come l’Iuf (una unione mondiale per i lavoratori impiegati nel settore alimentare, agricolo e alberghiero), la Rete internazionale dei lavoratori domestici, e altre organizzazioni per i diritti umani, delle donne e dei migranti.
Per aderire alla campagna per il supporto dei diritti dei lavoratori domestici e avere maggiori informazioni:
http://www.ituc-csi.org/travailleurs-euses-domestiques,513.html

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Descrizione
La povertà e la vulnerabilità abitativa sono cresciute negli ultimi anni nelle diverse forme possibili, dalla mancanza di riparo dei senzatetto al rischio di perdere la casa che ha colpito anche molte famiglie a reddito medio-basso. Nello stesso tempo le politiche abitative tradizionali, universalizzanti e lineari, non appaiono più in grado di affrontare questi fenomeni. Questo volume contiene i materiali di una ricerca affidata dalla Regione Toscana a un gruppo di lavoro dell’Università di Firenze e della Fondazione Giovanni Michelucci. La ricerca esplora il campo delle pratiche di auto-produzione dell’abitazione in Italia e nel mondo, attraverso una selezione critica di esperienze significative, rivelando la creatività architettonica e sociale dispiegata in una grande varietà di azioni collettive. Il libro contiene inoltre la ricostruzione del disagio abitativo in Toscana e l’indicazione di linee alternative di politiche abitative. La parte finale è dedicata alla ricerca-azione sull’occupazione del Luzzi, il sanatorio dismesso collocato sul confine tra Firenze e Sesto Fiorentino, un caso nel quale si incrociano le contraddizioni e i dilemmi più significativi che ruotano intorno al tema della casa per i nuovi poveri: il problema degli immigrati senza tetto; la difficoltà delle amministrazioni nel gestire problemi di povertà abitativa estrema; il ruolo delle associazioni e delle organizzazioni di mediazione sociale; le difficoltà di una ricerca sociale e urbanistica partecipata.

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