Da quando sono state dichiarate ‘libere’ dal narcotraffico, le ‘favelas’ dei quartieri ricchi di Rio de Janeiro hanno registrato un ‘boom’ immobiliare e commerciale: è quanto emerge da uno studio dell’Istituto brasiliano di ricerca sociale che cita a mò di esempio di sviluppo le baraccopoli di ‘Rocinha’ e ‘Vidigal’, vicine a zone benestanti come Leblón, Gávea e São Conrado, dove gli esercizi commerciali hanno aumentato le loro vendite del 26% dopo essere state “pacificate” con le operazioni di polizia cominciate nel 2008.
Le quotazioni delle vendite e degli affitti di immobili crescono in percentuale più che nei quartieri residenziali della metropoli, anche grazie all’ubicazione delle baraccopoli, in larga parte situate lungo i fianchi delle colline da cui si gode di magnifici panorami.
La riduzione della violenza collegata al narcotraffico ha inoltre contribuito ad aumentare anche il turismo nelle ‘favelas’, dove fervono numerose attività, piccoli negozi e ristoranti e le strade strette affollate si percorrono a bordo di economici ‘moto-taxi’. Molte ospitano anche diversi ostelli che grazie alle basse tariffe attraggono sempre più visitatori.