Una rosa delle leggi europee più avanzate sui temi che più riguardano le donne, dalle scelte sulla maternità alla parità politica, passando per la lotta alla violenza di genere e alla vita professionale, da far adottare, con una specifica clausola, a tutti i Paesi dell’Unione.
È questa, in sintesi, la sfida politica, cominciata nel 2006, dell’associazione francese “Choisir la cause de femmes”che ha fatto un lungo lavoro di scelta, Paese per Paese, delle migliori leggi europee e che ha adesso un suo osservatorio italiano.
Dalla Spagna segnalata per l’avanzata legislazione sulla violenza di genere alla Lituania che ha una normativa modello sul mobbing passando per i congedi parentali svedesi, la selezione è composta di 14 leggi che i Paesi dell’Unione dovrebbero impegnarsi ad adottare per le proprie cittadine. Il cammino di questo progetto è di straordinario interesse e ha ottenuto risultati significativi: basti dire che, nel 2010, l’assemblea nazionale francese quasi all’unanimità ha adottato la clausola.
“Choisir” ha da qualche tempo anche un osservatorio italiano. «Qui da noi», spiega Maria Gabriella Guidetti, «pochi sanno della clausola e stiamo cercando di lavorare sia con le parlamentari che con i media per farla conoscere e coadiuvare il lavoro di lobbying delle francesi. Gisèle Halimi, presidente di Choisir (nella foto), è stata invitata a parlare della clausola al Parlamento Europeo in occasione dell’ 8 marzo mentre la ministra Roselyne Bachelot, durante l’ultimo Consiglio Europeo degli affari sociali, ha chiesto formalmente che l’Istituto europeo per l’eguaglianza di genere di Vilnius faccia una radiografia dell’insieme delle legislazioni europee per poter effettivamente portare avanti queste politiche d’eguaglianza che peraltro sono già previste nei trattati e nella carta dei diritti fondamentali».