• Mar 11, 2020
  • 2 minutes

Negli ultimi anni il Marocco, terra di emigrazione verso l’Italia, sta diventando sempre più meta di immigrazione dagli altri paesi africani. Il paese si trova a fronteggiare le sfide dell’accoglienza e della tutela dei lavoratori.

Insieme ai delegati sindacali CISL delle principali categorie (FAI, FIM, FILCA, FEMCA) e ai loro colleghi del Marocco abbiamo lavorato per favorire una riflessione in materia di protezione e promozione dei diritti dei lavoratori migranti, con una attenzione particolare alle criticità maggiori e alle fasce di lavoratori stranieri più vulnerabili.

Le attività del progetto arricchiscono quelle del progetto europeo “Solid – Pilot Project for the Promotion of Social Dialogue in the Southern Mediterranean Neighborhood” – Contract No. ENI/2015/372-042. Il progetto, in corso, ha una durata triennale e ha realizzato un percorso di formazione con approfondimenti su migrazione e lavoro dignitoso, accordi transazionali, sfruttamento dei lavoratori.

E’ stata aggiunta una dimensione di confronto con la realtà italiana, più precisamente con quella marchigiana. Un valore ulteriore è stato dato dal coinvolgimento di persone marocchine emigrate nelle Marche che attualmente si occupano di assistenza ai migranti e sono rappresentanti sindacali in Italia.
Il confronto con il sindacato italiano ha permesso ai sindacalisti marocchini di vedere da vicino un diverso modello organizzativo, che sicuramente potrà dare spunti per interventi nella realtà marocchina.

Da parte italiana, segnaliamo come rafforzamento delle competenze la “scoperta” di una convenzione delle Nazioni Unite, la Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie (1990), unico caso di convenzione ratificata dai paesi del sud ma da nessuno dei paesi del nord (qui la situazione attuale: https://treaties.un.org/Pages/ViewDetails.aspx?src=IND&mtdsg_no=IV-13&chapter=4&clang=_en). Questa convenzione potrebbe costituire la base giuridica per un’azione più efficace di tutela dei migranti.

Qui la relazione finale del progetto:

Migra - droits relazione finale
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Sostenere i lavoratori dei vivai e delle serre della floricultura.

Stato

Il progetto è concluso. E’ iniziato il primo maggio 2014 ed è terminato il 1 febbraio 2016.

Finanziamento

Il progetto è finanziato dalla Regione Emilia Romagna, da Iscos Emilia Romagna e dal 5 per mille di Iscos Marche Onlus. Il costo totale del progetto è di 52.500 €.
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Con il sindacato insieme ai lavoratori e alle lavoratrici delle serre

In collaborazione con la Confederazione Sindacale Etiope (CETU) saranno organizzate formazioni sindacali su legge del lavoro, negoziazione, dialogo sociale, sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. Le formazioni saranno dirette ai lavoratori dei comitati sindacali, specialmente alle confederazioni dei lavoratori dell’agricoltura e ai lavoratori e lavoratrici delle serre agricole, dove l’80% della forza lavoro è femminile e dove si hanno situazioni di scarsa tutela del lavoro e della salute delle . Sarà realizzato Inoltre uno studio di fattibilità in relazione a responsabilità d’impresa e condizioni di lavoro, nonché sulle ricadute ambientali. Il progetto mira a realizzare una mappatura delle aziende italiane presenti nella capitale Addis Abeba e nella prima periferia della città. A poche decine di chilometri dalla capitale si estendono infatti vaste serre agricole per la coltivazione di ortaggi e fiori. Attività agricola molto diffusa nel paese, la terza per estensione e produttività.

Dove si svolge

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  • 11 Marzo 2020
  • 2 minutes

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